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Gennaro Fusco

Lo scatto b&wha il fascino della composizione precisa allestita come apparente disordine. Un centro focale non c'è, ne uno narrativo, ma tutta la composizione rende ugualmente il senso del suo titolo. Su di una superficie di carta a motivi a giglio giacciono, smontati, frammenti di orologio. Rotelle, valvole, lenti e vetri mostrano  con il loro smembramento il senso delle vite interrotte, come se ciascun congegno fosse una vita che scorre, fermata e  smembrata improvvisamente. Un orologio fermo avrebbe significato il termine fisiologico di una vita. Un  orologio smembrato invece denuncia il senso di interruzione inattesa e inopportuna dell'esistenza. Giocando al gioco di questa metafora, le componenti dell'orologio si fanno brandelli del corpo umano, assimilabile ad un meccanismo che contiene, nell'anima, il suo tempo. la dignità delle parti meccaniche però sostituisce la perduta bellezza delle parti umane, quando distrutte, quasi suggerendo un'idea di permanenza monumentale, come la dignità sepolcrale che solleva da un campo di guerra fresco di battaglia.

Testo critico a cura di Gianpasquale Greco

vite interrotte- macrofotografia su carta KODAK - 50x70

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